Secondo una ricerca condotta dal Centro Studi di Confartigianato, riportata sul sito della Confederazione nazionale, indica che i segnali che arrivano sul fronte del turismo preludono ad una stagione estiva difficile, come evidenziato nel 7° report Covid-19 di Confartigianato – clicca qui per scaricarlo – presentato questa settimana in un webinar proposto dall’Ufficio Studi e il Coordinamento Categorie.

La quarantena ha sostanzialmente azzerato (-94,4%) le presenza turistiche di marzo-aprile 2020. L’analisi dei dati evidenzia che gli arrivi aeroportuali della prima metà dell’anno, tra l’1 gennaio e il 12 luglio 2020, scendono dell’81% mentre le prenotazioni aeree dal 13 luglio al 23 agosto 2020 registrano un calo del 90,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Sono ancora vigenti limitazioni agli arrivi da territori extra Ue come Stati Uniti e Russia, paesi che pesano per il 10% delle presenze turistiche straniere; la spesa in Italia dei turisti provenienti da questi due paesi nel 2019 ha superato i 6 miliardi di euro.

Le previsioni per il 2020 indicano una flessione del 44% dei visitatori internazionali e nazionali, equivalenti a 51 milioni di visitatori in meno, di questi 35 milioni sono visitatori stranieri (che calano del 55%) e 16 milioni sono visitatori italiani (calo che si ferma al 31%).

Il calo del turismo riduce il Pil di 41 miliardi di euro

Secondo le recenti valutazioni di Banca d’Italia il turismo peserà in modo rilevante sulla recessione in corso. All’effetto diretto sul Pil delle minori esportazioni nette di servizi legati al turismo si sommano quelli indiretti dati dalla riduzione dell’occupazione nel settore, e la conseguente contrazione dei redditi e dei consumi. L’impatto negativo è stimato in 2,5 punti percentuali di Pil quest’anno (circa 41 miliardi) e in ulteriori 0,9 punti nel 2021; solo nel 2022 si avvia un recupero, nell’ordine di mezzo punto percentuale.

La rilevazione di Confartigianato di giugno 2020 su un panel di oltre 3 mila micro e piccole imprese ha evidenziato nel bimestre aprile-maggio un calo del fatturato più ampio di dieci punti rispetto alla media per le Mpi che intercettano una significativa domanda turistica. I settori con una maggiore presenza di Mpi che intercettano a domanda turistica sono Trasporto persone (85,0% del comparto), Alimentare (49,1%), Comunicazione, grafici e fotografi (46,4%), Lavanderia e pulitura di articoli tessili e pelliccia (38,7%), Moda – tessile, abbigliamento, calzature, occhiali e gioielleria (28,3%) e Legno-arredo (19,9%).

Il turismo domestico

In questa estate del 2020 caratterizzata dalla caduta dei flussi turistici internazionali, i turisti residenti che rappresentano una risorsa. Le ultime rilevazioni disponibili evidenziano per il trimestre luglio-settembre un calo del 40% rispetto allo stesso periodo scorso anno degli italiani che partiranno per le vacanze. L’86% dei residenti che intraprenderanno una vacanza rimarrà in Italia e solo il 4,8% andrà all’estero, in forte riduzione rispetto al 26% del 2019. L’analisi dei flussi turistici per territorio di provenienza evidenzia che, nella media dei territori italiani, il 50,5% delle presenze si riferisce a turisti stranieri, il 38,6% a residenti in regione diversa da quella della vacanza e il rimanente 10,9% a residenti nella stessa regione.