Nella settimana di Pasqua salgono alla ribalta i consumi dei prodotti della tradizione. Una particolare attenzione per quelli del comparto dolciario, settore ad elevata vocazione artigianale. In Emilia-Romagna sono interessate dai consumi tipici dei prodotti pasquali oltre 3 mila pasticcerie e imprese del settore dolciario – comparto che include pasticceria fresca, gelati, biscotti, cacao, cioccolato, confetteria, etc. – con una alta vocazione artigianale: sono 2.758 le imprese artigiane, rappresentando l’83,6% delle imprese totali del settore.

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La tavola di Pasqua con i prodotti della tradizione

La biodiversità della produzione agroalimentare emiliano-romagnola, ad elevata vocazione artigianale, si declina in ben 398 prodotti agroalimentari tradizionali, caratterizzati da metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidate nel tempo, che posizionano la nostra regione al quarto posto dietro a Campania (580 prodotti), Toscana (464 prodotti) e Lazio (456 prodotti).

La difficoltà a reperire lavoratori

In Emilia-Romagna delle 2.770 entrate previste dalle imprese per le professioni di Pasticcieri, gelatai e conservieri artigianali e Panettieri e pastai artigianali, 1.260 unità pari al 45,5%, risulta di difficile reperimento, quota superiore di 2,4 punti rispetto a quella nazionale (43,1%).

Davide Servadei, “Qualità, varietà e biodiversità esaltano ancora di più la maestria dei nostri artigiani”

“Anche in queste feste pasquali l’artigianato si conferma un punto di riferimento importante per i consumi emiliano romagnoli. Qualità, varietà dell’offerta e una biodiversità della produzione che esalta ancora di più la maestria dei nostri artigiani. Oltre l’83% delle imprese del settore dolciario è rappresentato da realtà artigiane. Una ricchezza imprenditoriale importante che si tramuta in un valore per tutta la nostra regione. Purtroppo c’è difficoltà a tramandare questa tradizione e la mancanza di figure professionali accentua questo aspetto. Ci auguriamo che vengano messe in atto delle azioni per qualificare la formazione. Su questo fronte non mancherà mai il nostro impegno e quello del nostro ente di formazione, Formart”.