Via libera dal Senato, il 29 dicembre scorso, alla fiducia sulla legge di bilancio 2023. 109 i sì, 76 i contrari e un astenuto. Con la fiducia del Senato la Manovra diventa legge.

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Amilcare Renzi, “Dobbiamo lavorare affinché le enunciazioni diventino realtà”

“Possiamo dire di essere moderatamente soddisfatti dalla legge di bilancio dopo il via libera definitivo del Senato. Il lavoro che abbiamo fatto come Confartigianato in questi mesi ha dato i suoi frutti, infatti sono state accolte diverse nostre proposte. Su altri fronti c’è ancora molto da fare anche se non mancano le premesse positive. Dobbiamo lavorare affinché le enunciazioni diventino presto realtà”, questo il giudizio a caldo di Amilcare Renzi, segretario di Confartigianato Emilia Romagna, all’indomani dell’approvazione definitiva della manovra 2023.

Una Manovra che anticipa la tanto attesa riforma fiscale

Continuità con i provvedimenti già assunti dal precedente Esecutivo, compatibilità con le misure del Pnrr e i conti della finanza pubblica e priorità assoluta alla riduzione dell’impatto dei rincari dell’energia su imprese e famiglie. Inoltre, come sollecitato da Confartigianato, questa legge è orientata a gettare le basi della tanto attesa riforma fiscale, a semplificare la vita delle imprese e a salvaguardare concretamente il sistema manifatturiero made in Italy, favorendo anche la creazione di lavoro.

“Riteniamo che vadano assunte rapidamente alcune misure per ridare ossigeno alle imprese – sottolinea Renzi -. Tra queste: lo sblocco dei crediti fiscali incagliati delle aziende che hanno utilizzato i bonus edilizia, il taglio degli oneri generali di sistema nelle bollette di luce e gas delle imprese con potenza superiore a 16,5 kW, la decontribuzione triennale per le assunzioni di apprendisti“.

Un trattamento pari a quello della grande industria per le Pmi

Attenzione alle piccole e medie imprese che rappresentano oltre il 90% del sistema economico italiano, semplificazione burocratica, alleggerimento del peso degli aumenti delle materie prime e, in particolare, delle commodities energetiche. “Chiediamo da sempre una parità di trattamento rispetto alla grande industria. Le nostre realtà imprenditoriali sono state le prime a reagire dopo i due anni tremendi del Covid e ora, pur alle prese con nuovi problemi, continuano ad operare con vitalità. Chiediamo a chi governa uno sforzo altrettanto forte per avviare un nuovo corso di politiche economiche a misure di artigiani e piccole e micro imprese. Le nostre imprese sono quelle che mantengono vivo il made in Italy, ma per continuare a farlo hanno bisogno di fiducia e di liberare la strada dai tanti ostacoli che intralciano il cammino degli imprenditori”, conclude Renzi.