Anche in Emilia-Romagna la Confartigianato è pronta a incontrare i candidati in vista delle prossime elezioni politiche del 25 settembre.

E lo farà con un documento che contiene le proposte per il mondo della micro, piccola e media impresa e dell’artigianato. Un’occasione per ricostruire un patto di fiducia tra imprenditori, politica e istituzioni.

A chi si candida a guidare il Paese, Confartigianato chiede di saper guardare ed ascoltare la realtà produttiva rappresentata a livello nazionale da 4,4 milioni di artigiani e di micro e piccole imprese con 10,9 milioni di addetti, vale a dire il 99,4% del nostro tessuto produttivo e il 63,4% del totale degli occupati.

“Confartigianato ha presentato a livello nazionale il documento con le sue proposte per le prossime elezioni politiche che verrà inviato ai leader dei partiti politici – afferma Davide Servadei, presidente Confartigianato Emilia Romagna -. Un materiale che le nostre associazioni provinciali presenteranno anche ai candidati dei collegi di riferimento integrato con le esigenze specifiche di ogni territorio. Se c’è un dato che oggi emerge è che, dopo due anni di covid e in piena tempesta economica a causa della guerra, della carenza di materie prime e dell’innalzamento abnorme dei prezzi, il mondo dell’artigianato e della piccola impresa ha retto, anzi ha trainato lo ripresa. Tanto che l’Emilia Romagna, dove questi mondi rappresentano oltre il 90% dell’economia regionale, è tra le principali regioni che trainano la crescita a livello nazionale. Qualsiasi governo esca dalle urne dovrà tenere conto di questa realtà se ha davvero a cuore lo sviluppo di tutto il Paese”.

Valorizzare lo “Spirito artigiano” quale leva fondamentale per la crescita, la competitività e lo sviluppo sociale; promuovere la ricchezza delle produzioni e le competenze delle persone, il valore dei territori, le filiere e la “biodiversità” delle imprese; riconoscere e sostenere l’”offerta” dell’impresa a valore artigiano come modello di riferimento per il futuro delle nuove generazioni: sono l’idea di Paese di Confartigianato dalla quale scaturiscono i dieci punti del Manifesto.

Scarica il Manifesto con i dieci punti integrali

Il Manifesto di Confartigianato in sintesi

Regole su misura: no a leggi a “taglia unica”

Incentivi per la competitività: prevedere incentivi semplici, stabili e adeguati per favorire l’innovazione di base e digitale nelle Mpi.

Noi motore del territorio: migliorare le condizioni per favorire lo sviluppo delle MPI nei piccoli comuni e nelle aree interne e montane

Europa e Pnrr: mantenere politiche espansive per superare le crisi in atto

La sfida della sostenibilità: definire politiche per la sostenibilità adeguate e proporzionali alle Mpi

Per una nuova fiscalità: nuovo rapporto fisco-contribuente fondato sul contraddittorio preventivo e sul diritto dei contribuenti in termini di prova contraria e rafforzamento degli ISA

Sicurezza energetica: escludere gli oneri di sistema impropri dalla bolletta per investire in autoproduzione e comunità energetiche

Per un lavoro di qualità: promuovere la “buona” contrattazione collettiva e la bilateralità

Per un mercato del lavoro più inclusivo: incentivare l’apprendistato professionalizzante come unico contratto di ingresso dei giovani nel lavoro

Garantire il credito alle Mpi: adeguare gli strumenti di sostegno finanziario alle MPI all’instabilità della congiuntura.