Nel settore dell’edilizia il 2022 ha visto l’Italia posizionarsi al secondo posto, nell’Unione europea, per dinamica di investimenti. Ciò ha portato a un recupero dei livelli del 2011. Il valore della produzione nelle costruzioni, in Italia nel 2021, è cresciuto del 24,1% rispetto al 2020.

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Il problema dei crediti bloccati

Confartigianato ha calcolato che, a fronte dei 5.175 milioni di euro incagliati nei cassetti fiscali degli imprenditori – di cui 3.684 milioni (il 71,2%) per il superbonus e 1.491 milioni (28,8%) per gli altri bonus edilizi – si rischia la perdita di 46.912 addetti nelle micro e piccole imprese delle costruzioni. In questo modo – sottolinea Confartigianato – si ridurrebbe del 40% l’aumento di occupazione creato nel settore delle costruzioni nell’ultimo anno, pari a 116 mila unità posti di lavoro in più tra il primo trimestre 2021 e il primo trimestre 2022, equivalente ad un ritmo di crescita del +8,4%, il doppio rispetto al totale dell’economia (+4,1%).

Il bonus edilizia sull’occupazione

L’effetto migliore ottenuto con la spinta dei bonus edilizia lo si vede sull’occupazione. Secondo Confartigianato tra il primo trimestre 2020 e il primo trimestre 2022, le costruzioni hanno fatto registrare l’aumento di 176mila addetti. A livello territoriale il maggiore incremento di occupazione nelle costruzioni si è registrato nel Mezzogiorno, con 101mila addetti in più negli ultimi due anni, seguito dalla crescita di 71mila occupati nel Nord Ovest.