Si consolidano le nuove abitudini di consumo tra le famiglie italiane. Nei primi nove mesi del 2022 gli acquisti online rimangono ai livelli di un anno fa, cioè -0,6% rispetto allo stesso periodo del 2021, che già segnava un massimo storico, con un +47,3% rispetto al pre-pandemia (2019). Non è così a livello europeo, dove la tendenza nei primi nove mesi del 2022 è in lieve calo (-5,8% sullo stesso periodo 2021).

Il mercato online rimane, anche dopo l’emergenza sanitaria, un valido canale di vendita, tuttavia nel nostro Paese questa abitudine è ancora contenuta, se paragonata ad altri stati europei. Nel 2021, infatti, oltre la metà degli italiani (il 51%) ha fatto almeno un acquisto online, contro i due terzi dell’Europa a 27 (67%), quota che pone l’Italia al terzultimo posto, davanti solo a Romania e Bulgaria.

“Questa crescita, che ha avuto una accelerazione nel periodo pandemico, è ancora troppo limitata rispetto ai principali Paesi europei. E’ chiaro che sono fondamentali le misure messe in campo per favorire la digitalizzazione delle imprese. Ci auguriamo che i passi avanti a livello di bandi fatti in questi due anni possano diventare un metodo continuativo di intervento che prevedano anche dei canali specifici per il mondo dell’artigianato – afferma Davide Servadei, presidente Confartiginato Emilia Romagna -. Innovazione e sostenibilità combinate con processi formativi efficaci sono una delle chiavi per potere affrontare il futuro con fiducia. Così come occorre continuare a proporre misure specifiche atte a favorire l’imprenditoria femminile, giovanile e per le realtà più svantaggiate geograficamente. Aspetti non secondari che colgono il valore della comunità nel suo aspetto più complessivo. Un buon utilizzo dei fondi del Pnrr, combinati con i provvedimenti messi in campo dalla Regione, possono veramente fare sì che nessuno resti indietro e ciascuno possa cogliere le opportunità offerte dal sistema istituzionale”.

Infatti, per poter approfittare di tutto il potenziale del commercio online, anche per micro, piccole e medie imprese è fondamentale essere presenti online ed essere soprattutto visibili alla potenziale clientela di riferimento. In Emilia-Romagna il 77,9% delle aziende con 10 o più addetti dispone di un sito Web o almeno una pagina su Internet (quota superiore al 74,8% del totale nazionale e al 73% delle PMI italiane). Sempre nella nostra regione un quinto delle imprese vende online (21,6%). Nelle piccole imprese italiane le vendite online sono diffuse nel 17,2% dei casi, il 15,7% vende via web mentre il 2,2% usa sistemi di tipo EDI (Electronic Data Interchange) dedicati al B2B. La diffusione dell’e-commerce tra le PMI italiane è in costante crescita da anni, e ha ricevuto una forte accelerazione dalla pandemia.

Dal più recente sondaggio Eurostat è emerso che il 17% dei consumatori preferisce comprare in luoghi fisici. Le motivazioni? Per valutare di persona i prodotti, la fedeltà a un negozio o per abitudine. Il 14% degli italiani dichiara di non sentire il bisogno di comprare online, mentre un più limitato 6% è preoccupato dai metodi di pagamento o per la privacy e solo il 4% non fa acquisti online per mancanza di competenze necessarie.