E’ stato pubblicato il 17° report su trend economia, congiuntura e Mpi realizzato dal Centro studi di Confartigianato Imprese. Dai dati emerge che sempre di più per competere nel mercato odierno uno degli strumenti prioritari è il digitale.

L’indice regionale DESI 2020, che misura la digitalizzazione dell’economia e della società tenendo conto del livello di connettività, di competenze, dell’uso di servizi internet, di integrazione delle tecnologie digitali e di diffusione del digitale nella P.A. vede l’Emilia Romagna al secondo posto nella classifica nazionale. Per quota di soggetti connessi ad elevate velocità si posiziona invece terza dopo Lazio e Lombardia.

“I dati dimostrano che le nostre aziende non si sono tirare indietro sul versante della digitalizzazione. Hanno colto al volo le opportunità, consapevoli che solo innovando si può continuare a competere – aggiunge Amilcare Renzi, segretario Confartigianato Emilia Romagna -. Ci sono stati importanti investimenti sul versante del digitale, questo grazie anche al ruolo della Regione che ha proposto finanziamenti ad hoc per il mondo delle imprese ed anche specifici per l’artigianato. Possiamo, quindi, dire con estrema franchezza che l’investimento pubblico è stato fortemente premiato dallo sforzo del privato, basta dire che ad ogni euro di investimento pubblico, l’artigiano o il piccolo imprenditore ne ha aggiunto otto. Questa è la testimonianza che noi rappresentiamo un mondo che ha un valore straordinario, un mondo che non chiede assistenzialismo ma solo fiducia, che chiede di condividere dei percorsi”.

Dai dati dell’Agcom a dicembre 2020 si osserva che la maggiore diffusione di Linee ultrabroadband – considerando le tecnologie qualitativamente migliori in termini di velocità di connessione come le linee VDSL, FTTH e FWA – si registra nelle province di Rimini, Bologna e Modena, mentre valori più contenuti si rilevano per Ferrara e Ravenna. Mentre per livello di interazione dei cittadini con la PA attraverso la rete è 7ª tra le regioni italiane e figura, con altre 19 regioni della penisola, tra le 35 regioni europee con più bassa quota di cittadini che si interfaccia alla PA attraverso il canale web.