Secondo un’indagine del Centro Studi di Confartigianato Emilia-Romagna gli Stati Uniti rappresentano il terzo mercato di riferimento per l’export alimentare dell’Emilia-Romagna, che negli ultimi 12 mesi ha raggiunto i 405 milioni di euro, il valore più alto tra le regioni italiane, in crescita tendenziale del +28,6% nel primo trimestre del 2019. I prodotti alimentari maggiormente esportati verso questo mercato sono i prodotti delle industrie lattiero-casearie (30,9% del valore totale), che risulta il settore italiano maggiormente interessato dall’introduzione di dazi Usa a partire dal 18 ottobre 2019. I dazi colpiranno in particolar modo le regioni più esposte su questo mercato, tra cui l’Emilia-Romagna che si posiziona seconda dopo la Sardegna. Nella nostra regione sono complessivamente 8.035 le imprese artigiane nel comparto alimentare, di queste il 2,5%, pari a 200 imprese, operano nella lavorazione di prodotti lattiero-caseari.

A livello provinciale si osserva che gli Stati Uniti sono il primo mercato di riferimento per vendite di prodotti alimentari sul mercato estero per la provincia di Forlì-Cesena (8,8% dell’export di prodotti alimentari venduti nel Mondo); il terzo mercato di riferimento per Modena (11,6%) e Parma (10,6%); il quarto mercato di riferimento per Piacenza (6,3%), Rimini (5,8%) e Bologna (5,3%); e il quinto mercato di riferimento per Reggio Emilia (4,7%). Tra le prime 30 province italiane per valore dell’export di prodotti delle imprese lattiero-casearie verso gli Usa figurano Parma al primo posto, Piacenza al quinto, Reggio Emilia al nono e Modena al decimo.

 

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