Le indagini successive all’attacco hacker verificatosi su scala mondiale nei primi giorni di febbraio 2023 fanno emergere una probabile azione di criminali informatici, che richiedono il pagamento di un riscatto. Quest’ultima crisi, in un contesto di crescente digitalizzazione dell’economia, ripone in primo piano il tema della sicurezza informatica di enti e imprese.

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I reati informatici in Emilia-Romagna

Come evidenziato nel focus territoriale del 23° report Confartigianato, nell’ultimo anno i reati informatici in Emilia-Romagna sono cresciuti del 12,8%, dinamica a doppia cifra che risulta però inferiore a quella nazionale del +18,4%. Tra le province i reati informatici registrano una crescita più sostenuta a Rimini (+25,7%), Ferrara (+23%) e Forlì-Cesena (+20,3%). L’incidenza del fenomeno è pari a 49 denunce ogni 10 mila abitanti, inferiore anche in tal caso al dato medio nazionale (54). Il fenomeno mostra maggiore intensità rispetto alla media regionale a Ferrara (63 denunce ogni 10 mila abitanti), Bologna (58), Rimini (56) e Parma (55). Secondo la rilevazione tematica di Eurobarometro della Commissione europea in Italia la quota di micro, piccole e medie imprese che nell’ultimo anno ha fronteggiato almeno un attacco informatico è del 37%, superiore di 9 punti percentuali rispetto al 28% della media Ue.

Come investono le imprese nelle province emiliano-romagnole

Nella nostra regione, come riporta il bollettino annuale dell’indagine Excelsior di Unioncamere- ANPAL, nel 2022 il 35,7% delle MPI emiliano-romagnole investono in cyber sicurezza, con una crescita di 5,9 punti percentuali rispetto al periodo 2017-2021 (29,8%). A livello provinciale tale quota risulta essere più elevata per Bologna e Parma (entrambe con 39,3%).

Davide Servadei, “Il nostro impegno è di aumentare quel 36% di Mpi che fino ad oggi hanno investito in cybersecurity”

“L’attacco hacker verificatosi su scala mondiale nei giorni scorsi è l’ennesima dimostrazione come non sia possibile abbassare la guardia. La crescita della digitalizzazione delle nostre imprese è un aspetto fortemente positivo ed è stato colto appieno dagli imprenditori che hanno decretato il successo dei vari bandi che prevedono risorse specifiche. Questo però ci deve rendere consapevoli che siamo sempre di più esposti  agli attacchi dei criminali informatici, quindi di pari passo all’investimento in innovazione è necessario non farsi trovare impreparati di fronte a queste eventualità. Investire in cybersecurity è importante. Il nostro impegno è di aumentare quel 36% di Mpi che fino ad oggi hanno colto l’importanza di farlo”.