La crisi da Covid-19 costerà all’Emilia-Romagna una perdita di Pil di 8,8 miliardi di euro, nel bienni 2020/2021, a causa della quarantena primaverile e della recrudescenza del Coronavirus nei mesi autunnali.
Clicca qui per scaricare la nota del Centro studi di Confartigianato Emilia-Romagna Recrudescenza Coronavirus sull’economia della regione
Il peso della crisi economica Covid-19 in Emilia-Romagna
I dati, elaborati dal Centro studi di Confartigianato Emilia-Romagna, fanno riferimento alla Nota di aggiornamento del DEF 2020, in cui vengono analizzati due scenari avversi. Il primo è legato alla ripresa dei contagi da Covid-19, tra ottobre di quest’anno e gennaio 2021, che ha portato a restrizioni della mobilità e delle attività economiche. Il secondo prevede una caduta molto pronunciata della domanda mondiale, a seguito di un’evoluzione sfavorevole dell’epidemia a livello internazionale.
Gli effetti di tali scenari, analizzati tenendo conto della quota di Pil e delle esportazioni regionali dell’Emilia-Romagna, portano a una perdita di Pil di 2,3 miliardi di euro nel 2020 e di ulteriori 6,5 miliardi nel 2021. Il totale, cumulato, è pari a una perdita di 1.987 euro per abitante in regione.
“Alle imprese occorrono progetti lungimiranti”
“Il crollo del Pil richiede interventi e riforme strutturali – commenta Marco Granelli, presidente di Confartigianato Emilia-Romagna nonché vice presidente vicario nazionale di Confartigianato Imprese -, perché i ristori decisi in questi giorni possono mettere qualche cerotto all’emergenza ma di sicuro non creano opportunità di ripresa. In estate si era parlato di far ripartire i lavori alle infrastrutture. Promesse non mantenute che ora pesano sull’economia del nostro Paese. Alle imprese occorrono progetti lungimiranti e agevolazioni finanziarie, che aiutino a superare questo tracollo, economico e sanitario”.
“A fronte di questa situazione, crediamo infine che il Governo debba spiegare le ragioni che ci hanno portato a queste ulteriori misure restrittive – prosegue Granelli -, ben sapendo che il virus avrebbe ripreso vigore in autunno e, soprattutto, a fronte dei numerosi investimenti fatti dalle imprese per mettere in sicurezza clienti e lavoratori”.
I dati delle province dell’Emilia-Romagna
Sulla base dei rispettivi pesi del valore aggiunto e delle esportazioni si calcolano le stime provinciali. I risultati peggiori riguardano la provincia di Bologna e Modena, che nel biennio in esame perdono rispettivamente 2.255 e 1601 milioni di euro. Seguono Reggio Emilia (-1.178 milioni di euro), Parma (-991 milioni euro), Ravenna (-667 milioni di euro), Forlì-Cesena (-628 milioni di euro) e Piacenza (-604 milioni di euro). Chiudono la classifica la provincia di Rimini, con una perdita di 480 milioni di euro, e Ferrara, con -443 milioni di euro.