Si rafforza l’export in Emilia Romagna (+9,2%), trend che procede più rapido del commercio estero nazionale (+7,7%) nel quarto trimestre dell’anno passato. Nel 2017, grazie a un aumento del 6,7%, la nostra si conferma terza regione italiana per valore delle esportazioni. Il risultato annuale è stato determinato dai mercati europei, in Francia in particolare, e dalle vendite negli Stati Uniti e in Cina. Principale contributo settoriale da macchinari e apparecchiature meccaniche.

 

Export motore dell’economia dell’Emilia Romagna

Nel quarto trimestre 2017 accelerano nuovamente (+9,2 per cento) le vendite all’estero dell’Emilia Romagna, risultate pari a 15.692 milioni di euro. E’ quanto attestano i dati Istat delle esportazioni delle regioni italiane, analizzati da Unioncamere Emilia-Romagna.
L’export nazionale ha mostrato una tendenza positiva meno accentuata (+7,7%). Nel 2017 le esportazioni regionali hanno quindi raggiunto i 59.881 milioni di euro, con un aumento del 6,7 per cento. L’Emilia-Romagna si conferma quindi come la terza regione per quota dell’export nazionale (13,4%), preceduta dalla Lombardia (26,9 %) e dal Veneto (13,7%) e seguita dal Piemonte (10,7%). Considerando queste regioni, l’Emilia-Romagna ha ottenuto una crescita inferiore a quella della Lombardia (+7,5%) e del Piemonte (+7,7%), ma superiore a quella del Veneto (+5,1%).

I settori trainanti

L’effetto è da attribuire principalmente all’importante industria dei macchinari e delle apparecchiature, che ha realizzato il 29,6% delle esportazioni regionali, con un aumento delle vendite del 7,1%. Gli altri contributi più rilevanti sono stati quelli forniti dall’export della metallurgia e dei prodotti in metallo, con una crescita dell’11,4%, delle apparecchiature elettriche, elettroniche, ottiche, medicali e di misura (+10,2%) e dei prodotti chimici, farmaceutici e delle materie plastiche (+8%).

Le destinazioni principali

Il risultato regionale è stato determinato, con riferimento alle destinazioni, dalla forte crescita sui mercati europei (+7,7%) e dell’Unione, in particolare in Francia (+9,1%). Un buon apporto è dato dalle vendite in America, in particolare negli Stati Uniti (+6,5%). Bene anche l’Asia (+7,1%), dove le vendite sono trainate in particolare dalla crescita in Cina (+20,4%).