Da una ricerca condotta dal Centro studi di Confartigianato Imprese nel 2023 i delitti che hanno interessato l’attività d’impresa denunciati dalle Forze di polizia all’Autorità giudiziaria sono saliti del 5,6%. Si tratta della terza crescita consecutiva, seppure in decelerazione dopo il +5,9% del 2022 e il 12,5% del 2021.

Nell’ambito del monitoraggio dell’Istat dei delitti denunciati dalle Forze di polizia all’Autorità giudiziaria sono diciotto i delitti che interessano l’attività d’impresa che ricomprendono i furti, le rapine, le estorsioni, la contraffazione  e la violazione della proprietà intellettuale, la ricettazione, il riciclaggio, l’usura, i danneggiamenti e il contrabbando, oltre ai reati informatici che rappresentano oltre un terzo (35,5%) del totale e sono dati dalla somma di truffe e frodi informatiche e dei delitti informatici.

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La crescita dei reati informatici

Di particolare rilievo i delitti informatici che, nell’arco di quattro anni (2019-2023) sono cresciuti del 45,5%.

Scendono del 3,0% gli altri reati che interessano l’attività di impresa.

 

I dati sui delitti verso l’impresa a livello regionale e provinciale

A livello regionale il trend di crescita vede in testa il Piemonte (+11,8%), seguito dal Lazio (+9,8%), e la Campania (+6,3%). In percentuale l’Emilia-Romagna, con 17 unità locali colpite su 100, ha una crescita del 3,9%, inferiore alla percentuale nazionale.

Fra le province emiliano-romagnole la più colpita è Ferrara, con un +10%, seguita da Bologna, che registra un aumento di casi del 6,5%,