“Accogliamo con grande emozione e speranza la nomina a Papa del cardinale Robert Francis Prevost che ha preso il nome di Papa Leone XIV”.
Con queste parole comincia il messaggio di saluto rivolto al neo eletto Pontefice da Davide Servadei e Amilcare Renzi, rispettivamente Presidente e Segretario di Confartigianato Emilia-Romagna.
“Siamo di fronte a un momento storico che chiama ciascuno di noi a riflettere sul ruolo fondamentale che la spiritualità, la guida morale e il senso di comunità possono ancora giocare nel nostro tempo – prosegue il messaggio -. Oggi più che mai, infatti, abbiamo bisogno di una figura che sia un punto di riferimento non solo per i credenti.
La straordinaria responsabilità che il nuovo Pontefice si trova a ricoprire richiede non solo profonda saggezza e fermezza spirituale, ma anche una visione lucida e inclusiva del mondo contemporaneo. Serve un uomo capace di unire, non di dividere; un mediatore attento e sensibile alle tensioni che attraversano i popoli e le istituzioni, capace di promuovere il dialogo interreligioso e la cooperazione tra le nazioni.
Viviamo un’epoca segnata da crisi ambientali, disuguaglianze economiche e conflitti ideologici, in cui il rischio di chiusura e polarizzazione è costantemente presente. In un mondo così frammentato, servono gesti concreti che sappiano avvicinare le persone, più che parole che alimentano la distanza. Occorrono dialogo, ascolto e il coraggio di mettere al centro la dignità umana, superando barriere culturali e sociali. Siamo fiduciosi che Leone XIV saprò dedicare grande attenzione anche al mondo del lavoro, al nostro mondo, quello delle piccole imprese e degli artigiani, proseguendo nel solco tracciato da Papa Francesco.
Il nuovo Papa sarà chiamato a essere non solo guida spirituale, ma anche costruttore di ponti. Dovrà accompagnare con umiltà e forza la Chiesa e l’umanità intera verso un futuro più solidale, dove nessuno sia escluso. È con fiducia che guardiamo al suo cammino: che sia illuminato dalla saggezza, sostenuto dalla preghiera e aperto all’incontro con l’altro”.