Costruiamo un futuro artigiano per le nuove generazioni. E’ l’impegno che Confartigianato Imprese ha messo al centro della “Giornata della Cultura Artigiana” del 19 marzo, festività di San Giuseppe.
Per l’Emilia Romagna, l’evento si è svolto all’Abbazia di Nonantola sotto l’attenta regia di Lapam Confartigianato Modena – Reggio Emilia, in collaborazione con Confartigianato Emilia Romagna.
Davide Servadei, “le nostre imprese sono sensibili ai mutamenti del mondo”
“Una giornata speciale perché si festeggia San Giuseppe, il nostro Patrono, e lo facciamo in un luogo speciale quale l’abbazia di Nonantola – afferma Davide Servadei, presidente di Confartigianato Emilia Romagna -. Un luogo di fede ma che nei secoli ha rappresentato, attraverso il lavoro dei monaci, quello che oggi è il mondo artigiano e dell’Artigianato artistico. Una giornata piena di contenuti e riflessioni a partire da ciò che ci aspetta nel futuro, una previsione difficile visto che siamo circondati da scenari complessi da interpretare. In questo momento le nostre imprese, anche se così piccole, sono sensibili ai mutamenti del mondo. Gli interventi sono entrati nel merito anche della natura dell’uomo e di conseguenza delle imprese e delle comunità nelle quali vivono. Credo che da questa Abbazia siano emersi dei messaggi capaci di guardare al futuro proprio perché le nostre radici sono ben salde nella tradizione”.
Carlo Alberto Rossi, “tra i monaci benedettini e l’attività dell’artigianato della piccola impresa c’è un forte legame”
“Oggi celebriamo San Giuseppe che è stato il precursore degli artigiani, e lo facciamo in questa abbazia benedettina che per noi rappresenta un luogo simbolo – aggiunge Carlo Alberto Rossi, segretario di Lapam Confartigianato di Modena e Reggio Emilia -. C’è un legame molto forte tra i monaci benedettini e quella che è l’attività dell’artigianato della piccola impresa. Oltre a trascrivere e, quindi, a tramandare fino ai giorni nostri tanti testi antichi, questi monaci lavoravano la terra, allevavano animali e praticavano l’attività artigianale, trasformando metalli, tessuti, legno, e contribuendo a migliorare la vita delle comunità che vi erano attorno”.
Don Alberto Zironi, “siamo in un luogo dove l’artigianato ha avuto un grande impulso”
Un pomeriggio intenso, che ha visto alternarsi momenti culturali, religiosi e di approfondimento, iniziato con una visita guidata al Museo benedettino e all’Abbazia di Nonantola con il priore don Alberto Zironi. “San Giuseppe è l’artigiano per antonomasia che ha insegnato anche a Gesù. Tutto questo richiama un tramandare della maestria artigiana che è ancora viva e che deve continuare – spiega don Zironi -. Poi siamo in un luogo dove l’artigianato ha avuto un grande impulso per opera dei monaci che qui hanno abitato per circa mille anni. Hanno sviluppato tanti settori che hanno prodotto via via nel corso dei secoli grandissime opere d’arte, alcune delle quali sono qui nel museo, e altre sono state da loro commissionate perché questo luogo fosse, allo stesso tempo, luogo di bellezza e di lavoro”.
Dario Tazzioli, “utilizzo tecniche antiche, usando strumenti originali del Rinascimento”
Alla visita è seguito un focus sulla statua di Sant’Anselmo, con l’intervento dello scultore Dario Tazzioli. “Sono un artista che opera soprattutto nell’ambito della lavorazione della pietra e del marmo, però il mio è un è lavoro particolare perchè lo eseguo con le tecniche antiche, usando strumenti originali del Rinascimento, del Seicento, del Settecento e altri li fabbrico con le mie mani nella fucina del laboratorio – racconta Tazzioli -. Per Nonantola ho avuto il privilegio di realizzare la statua di Anselmo Abate, questo santo longobardo che nell’anno 752 fonda l’Abbazia. L’ho raffigurato seguendo una mia idea perché In quell’epoca non facevano ritratti”.
Dopo la Santa Messa, con canti quattrocenteschi eseguiti da un coro locale, si è svolta una tavola rotonda sul tema “L’artigianato che ci piace”, che ha visto gli interventi di Vincenzo Colla, vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, Dario Tazzioli, don Giuliano Gazzetti, vicario del Vescovo, e Davide Servadei, presidente di Confartigianato regionale.
Vincenzo Colla, “questa regione ha resilienza e capacità relazionale di stare nel mondo”
“Confartigianato non è solo un corpo intermedio molto importante della discussione regionale, ma ha un gruppo dirigente con una grande carica valoriale – afferma Vincenzo Colla -. In questi momenti abbiamo di tutti questi valori che stanno dentro al mondo associativo della nostra regione anche per la tenuta democratica Ho dei timori rispetto allo scenario geopolitico e geoeconomico, ma la più grande preoccupazione è che siamo dentro ad uno sfaldamento culturale e valoriale che è molto di più dell’economia, molto di più della politica. Quando non si riconoscono più i valori rischiamo di entrare in un mondo senza ordine, inedito, che non abbiamo mai visto nello scenario occidentale. Dobbiamo però essere fiduciosi, perché credo che questa regione per sua costituzione, per i suoi corpi intermedi, per i suoi gruppi dirigenti abbia una resilienza e una capacità relazionale di stare nel mondo e di valorizzare tutti quei rapporti che permettono di creare lavoro e benessere sociale Tutti noi vogliamo molto bene all’Italia, ma il nostro paese si deve accorgere dell’importanza di questa regione, della sua capacità di creare lavoro di grande qualità, di fare valore aggiunto e soprattutto di essere costruttrice di democrazia, così come ha ricordato anche recentemente il Presidente Mattarella”.
Gilberto Luppi, “mi piacerebbe che questa Festa di San Giuseppe si potesse celebrare dappertutto”
Gilberto Luppi, Presidente Lapam Confartigianato Modena e Reggio Emilia, in conclusione della tavola rotonda ha ricordato “come tanti noi abbiano iniziato la loro attività grazie ad una vocazione, ad una passione che veniva prima dell’aspetto economico, proprio come l’artista Tazzioli nel realizzare la sua opera. Oggi ci confrontiamo con problemi molto più grandi di noi, ma una cosa voglio dirla. In questi decenni abbiamo svuotato i luoghi di socializzazione e abbiamo riempito le nostre case di televisori, computer, telefonini. Forse è arrivato il momento di fare un passo indietro. Noi oggi ci siamo incontrati, confrontati, scambiati dei pareri e delle opinioni e sono certo che tutti noi usciremo da questa abbazia più ricchi, più consapevoli. Ecco mi piacerebbe che questa Festa di San Giuseppe si potesse celebrare dappertutto, recuperando quei valori e quella socialità che sono alla base della nostra storia”.
Amilcare Renzi, “ai giovani vogliamo lasciare in dote la storia dell’Artigianato”
“Confartigianato dedica questa quarta edizione della ’Giornata della cultura artigiana’ ai giovani, alle loro motivazioni, alla loro passionalità, alla loro voglia di intraprendere. Sono tanti i giovani nel nostro Paese e nella nostra regione, in queste terre, che hanno queste motivazioni e questa personalità. A loro vogliamo lasciare in dote la storia dell’Artigianato, i valori di un mondo che noi orgogliosamente rappresentiamo, un mondo che ha fatto il bene dell’Italia e che ha portato ricchezza e valori, a cominciare da quello della coesione, dello stare assieme. Un mondo che oggi affronta una sfida importante, quella dell’Innovazione e gli artigiani con la passione, la professionalità, le motivazioni sapranno affrontare questa importante sfida portando ulteriore valore alle nostre terre e, quindi, a tutto il Paese”, conclude Amilcare Renzi, segretario di Confartigianato Emilia Romagna.
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Foto di Mauro Monti – Rizomedia