L’anno 2025 inizia con prospettive incerte, che inducono le micro e piccole imprese a un cauto pessimismo, in particolare tra le imprese del Manifatturiero e Costruzioni. Infatti il saldo sulle aspettative di fatturato per i primi 6 mesi 2025 è negativo (-7,8 punti percentuali). Se uniamo a questo il calo di prestiti alle imprese (-2,1%), più accentuato per le piccole imprese (-6,5%), la conseguenza che il 51,3% delle MPI rimanda o annulla gli investimenti previsti nel 2024.

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Amilcare Renzi, “le sfide commerciali si vincono garantendo la libera circolazione delle merci”

“Sulla situazione economica pesano in maniera importante la crisi tedesca e l’incertezza delle future politiche della nuova Amministrazione Usa targata Donald Trump. L’eventuale introduzione di dazi verso l’Europa può creare problemi all’economia regionale – afferma Amilcare Renzi, segretario di Confartigianato regionale -, tuttavia crediamo che le sfide commerciali si vincano garantendo la libera circolazione delle merci. Nello stesso tempo il nuovo rincaro dei carburanti e il calo dei prestiti alle imprese portano al rallentamento e, in alcuni casi, alla sospensione degli investimenti. Nel 2025 le nostre imprese si troveranno, quindi, di fronte nuove sfide impegnative che dobbiamo affrontare accentuando la qualità delle produzioni di quel Made in Italy che i mercati sanno riconoscere e apprezzare. Nello stesso tempo però sono necessari sforzi congiunti del Governo italiano e delle istituzioni europee a sostegno delle aziende e della competitività dei nostri prodotti”.

 

I dati sulle esportazioni

Gli ultimi dati riferiti ai primi 9 mesi del 2024 vedono le esportazioni regionali in flessione (-1,5%). Pesa in particolare il calo nella Meccanica, migliore tenuta invece per l’export di MPI (+1,6%). Destano preoccupazioni verso il futuro i segnali di discontinuità dati dalla politica dei primi 3 paesi partner: Stati uniti, Germania e Francia
In controtendenza il turismo (+1,5% su pre pandemia), soprattutto grazie agli stranieri (+13,3%).

 

Occupazione stabile, ma cresce la Cig

Nei primi 9 mesi del 2024 l’occupazione tiene (il tasso di occupazione cresce di +0,2 punti), ma aumenta il ricorso alla cassa integrazione (+53,7% ore autorizzate). Nei primi 3 mesi del 2025 calano le entrate previste dalle imprese (-2,0%), mentre persistono difficoltà di reperimento di personale qualificato.
Le imprese registrate in Emilia-Romagna sono in calo (-1,4%), con flessioni più accentuate tra le imprese Manifatturiere (-2,7%) e dell’artigianato manifatturiero (-2,5%). Crescono i servizi alle imprese (+0,2%), tra cui rientra l’ICT e l’artigianato digitale.