In Emilia Romagna calano le imprenditrici e lavoratrici autonome, circa 3.000 unità in meno, e aumentano le dipendenti, in crescita del +1,3% su base annua. 

Scarica il report del Centro studi di Confartigianato Emilia-Romagna.

Il dato emerge da un focus del Centro studi di Confartigianato Emilia Romagna che è stato il focus di una tavola rotonda sul tema “8 marzo: l’attualità dell’Imprenditoria femminile in Emilia-Romagna”. La tavola rotonda si è svolta nella sede bolognese della Federazione, con la presenza di Davide Servadei, presidente Confartigianato Emilia-Romagna, Cinzia Ligabue, presidente Gruppo Donne Impresa Confartigianato Emilia-Romagna, Elisabetta Pistocchi, direttrice di FormArt, Emanuela Bacchilega, presidente Confartigianato Ravenna, Fulvia Fabbri, componente del Gruppo di Presidenza di Confartigianato Cesena. Ha moderato l’incontro il giornalista Valerio Zanotti.

 

Guarda il video della tavola rotonda – 8 marzo: l’attualità dell’imprenditoria femminile in Emilia-Romagna

Alcuni numeri elaborati dal Centro studi

  • In Emilia Romagna, al terzo trimestre 2024 (media ultimi quattro trimestri), l’occupazione indipendente per le donne registra una diminuzione del 2,2% su base annua (+1,3% in Italia), pari a oltre 3 mila unità in meno.
  • Il calo dell’occupazione femminile osservato per la componente indipendente è più che compensato dalla crescita dell’occupazione dipendente. L’occupazione femminile complessiva in Emilia-Romagna è infatti sostenuta dall’aumento delle lavoratrici dipendenti, in crescita del +1,3% su base annua e del +0,9% rispetto al 2019.
  • La posizione di leadership dell’Italia nel ‘fare impresa’ al femminile si conferma anche per il nostro territorio. Tra 233 regioni europee (Nuts 2) tra le prime dieci regioni per numero di occupate indipendenti, tre sono italiane, tra cui figura l’Emilia-Romagna in decima posizione con 124 mila donne imprenditrici e lavoratrici autonome.
  • Un’impresa su cinque (il 21,4%) che opera nella nostra regione, è gestita da donne e più di una impresa femminile su cinque è artigiana.
  • L’imprenditoria femminile artigiana traina la crescente importanza dell’artigianato di servizio rispetto ai due settori tradizionali del comparto quali quello manifatturiero e delle costruzioni.
  • L’incremento della domanda di tecnologie digitali si riverbera in modo positivo sulle imprese femminili artigiane e inoltre cresce la domanda di donne con elevate competenze digitali (IA, analisi dei big data, …). Nel 2024 le imprese emiliano-romagnole che cercano nuove entrate con elevate competenze digitali tra le sole figure femminili vedono un incremento del 18,3% rispetto all’anno precedente.
  • Permangono ostacoli significativi all’avvio di una nuova attività, primo fra tutti la burocrazia (procedure amministrative e conoscenze normative necessarie), così come la difficoltà di accesso al credito.
  • L’analisi di confronto uomo-donna per gli indicatori associati alla tematica lavoro e conciliazione tempi di vita risultano tutti a sfavore del genere femminile.

 

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