decreto-anti-coronavirus-emilia-romagnaLa Regione Emilia-Romagna ha confermato, sabato 29 febbraio, la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, per tutta la prima settimana di marzo. Quindi, almeno fino al 7 marzo incluso. Il provvedimento è stato preso dopo l’incontro avvenuto nella mattinata di sabato con il Presidente del Consiglio, che ha spiegato che è in arrivo un Decreto del presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm) sulle misure anti-Coronavirus.

Nella nota emanata dalla Regione si legge che “il Decreto riguarda l’intero territorio nazionale. I provvedimenti sono suddivisi su tre aree: i Comuni all’interno delle Zone rosse (10 in Lombardia e uno in Veneto), le tre Regioni maggiormente interessate: Lombardia, Veneto e Emilia-Romagna; tutte le altre Regioni. Le misure previste valgono dal 2 all’8 marzo e l’atto governativo viene adottato sentite le Regioni stesse”.

Non sarà emessa, dunque, una nuova ordinanza regionale, come era accaduto la scorsa settimana, a firma del presidente Stefano Bonaccini. Ma, soprattutto, Il Dpcm viene assunto sentito il Comitato Tecnico Scientifico nazionale, da cui derivano le indicazioni contenute.

C’è attesa dunque per capire che tipo di sospensioni si attendono in regione anche se ci si aspetta che sia prorogata a tutta la settimana la sospensione delle “manifestazioni organizzate, di carattere non ordinario nonché degli eventi in luogo pubblico o privato, compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico”.

La nota della Regione prosegue indicando che dovrebbero essere sospesi altresì “i servizi di apertura al pubblico dei musei, biblioteche e archivi, salva la possibilità di adottare misure organizzative tali da consentire un accesso ai predetti luoghi nel rispetto della distanza di sicurezza ‘droplet’ (cioè quella legata all’effetto di diffusione provocato da uno starnuto o un colpo di tosse, ndr). La Regione Emilia-Romagna ha chiesto che tali misure organizzative possano essere permesse anche a cinema e teatri, con possibili ingressi limitati e contingentati, rispettando criteri di salvaguardia legati alla distanza di protezione tra le persone. Su questo, si attende una risposta del Governo, sulla base delle indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico”.

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