accesso al creditoIl Centro studi di Confartigianato Imprese ha pubblicato una ricerca dedicata alle tendenze del credito alle piccole imprese italiane registrate a settembre 2019, che contiene un focus sulle imprese artigiane a giugno dello stesso anno.

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Le recenti tendenze del credito alle imprese

Il confronto internazionale a novembre 2019 evidenzia per l’Italia un calo dell’1,8% dei prestiti alle società non finanziarie, in controtendenza rispetto al +1,1% di un anno prima e al +3,4% dell’Eurozona. L’Italia presenta la peggiore performance tra i principali paesi dell’Eurozona: i prestiti diminuiscono, ma meno che in Italia, in Spagna (-0,9%) mentre crescono in Francia (+6,6%) e Germania (+5,9%). I dati di dettaglio settoriale relativi all’Italia mostrano flessioni per tutti i macrosettori, con il Manifatturiero a -0,5%, i Servizi a -1,7% e le Costruzioni ancora in netto ritardo, segnando un -4,3%.A settembre 2019 i prestiti alle piccole imprese mostrano un calo del 2,3%, più che doppio rispetto al -1,0% del totale imprese, che peggiora il -0,9% di un anno prima ma migliora il -2,7% del trimestre precedente. A livello regionale l’Emilia-Romagna segna un -3%, in linea con la media del Nord-est italiano, fortemente penalizzato dal -3,6% del Veneto e il -3,7% del Friuli-Venezia Giulia.

Il costo del credito in Italia e nell’Eurozona

Il costo del credito resta su livelli minimi, con un tasso di interesse sui prestiti pagato dalle società non finanziarie in Italia per nuove operazioni che a novembre 2019 è pari all’1,29% (-22 punti base in un anno) ed è inferiore di 9 punti base rispetto all’1,38% dell’Eurozona (-13 punti in un anno).
A dicembre 2019 le piccole imprese manifatturiere indicano un peggioramento delle condizioni di accesso al credito, con un saldo negativo di 6,9 punti percentuali più ampio del -3,5 punti delle imprese medio-grandi.

I prestiti all’artigianato a giugno 2019 

L’analisi dei prestiti all’artigianato, dati che il Centro studi ha elaborato su fonte Artigiancassa che ha messo a disposizione i dati della Banca d’Italia, evidenzia a giugno 2019 uno stock, comprensivo delle sofferenze, ma al netto dei pronti contro termine, di 33,1 miliardi di euro che diminuisce in un anno del 10,5% (-3,9 miliardi), flessione meno intensa rispetto a -12,3% del trimestre precedente ma più marcata rispetto al -9,9% di un anno prima. In 5 anni i prestiti all’artigianato si riducono complessivamente del 31,8%, pari a 15,4 miliardi di euro in meno, oltre una volta e mezzo il -20,3% del totale imprese.

I prestiti alle imprese artigiane nelle province dell’Emilia-Romagna

A livello provinciale, a giugno 2019, in Emilia-Romagna troviamo Bologna, con 690 milioni di euro erogati a credito per le imprese artigiane (con un -11% rispetto ai prestiti a giugno 2018), Modena con 513 milioni (-11,5% rispetto a giugno 2018), Forlì-Cesena con 459 milioni (-11,1%), Reggio Emilia con 441 milioni (-9,6%), Parma con 405 milioni (-10,5%), Ravenna con 316 milioni (-11,3%), Rimini con 307 milioni (-11,3%), Piacenza con 250 milioni (-12,1%) e Ferrara con 186 milioni di euro (-10,1%).

Granelli, “Le imprese artigiane possono crescere e creare lavoro se hanno i fondi per investire”

“I dati rilevati in questo studio fanno emergere un trend davvero preoccupante – sottolinea Marco Granelli, presidente di Confartigianato Emilia-Romagna nonché vice presidente nazionale -. I milioni di euro erogati a credito per le imprese artigiane nel primo semestre del 2019 non devono distrarre l’attenzione dal fatto che c’è un calo tendenziale, rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente, di oltre il 10% in tutte le province della regione. Le imprese artigiane possono crescere e creare lavoro se hanno i fondi per investire in attrezzature, macchinari, formazione e sviluppo del proprio business. Serve una presa di posizione forte per dare più centralità all’indispensabile ruolo dei Confidi e per aumentare la fiducia degli Istituti di credito nelle Mpmi. Su questo Confartigianato continuerà a battersi, a ogni livello, perché lo riteniamo essenziale per le comunità e le imprese del territorio”.