Si è conclusa nella tarda serata di martedì 11 marzo LA DIRETTA durante la quale il premier Conte ha comunicato l’emanazione di un DECRETO che irrigidisce le misure di contenimento del Coronavirus. In esso si indica la decisione di sospendere “le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità” come ad esempio supermercati, ipermercati, farmacie, edicole e tabaccai. Chiusi i centri estetici e parrucchieri.

CLICCA QUI Per conoscere quali esercizi commerciali possono rimanere aperti fino ad almeno il 25 marzo Per le aziende è consigliato il telelavoro e l’utilizzo di ferie e congedi.

È stato inoltre annunciato che verrà nominato a breve un commissario straordinario per gestire l’emergenza e l’assistenza sanitaria.

Per ogni informazione e sostegno alle imprese Confartigianato è a disposizione nelle sedi di tutte le Associazioni territoriali regionali.

Prevista un’autocertificazione per gli spostamenti

Dalla mattina di martedì 10 marzo chiunque si sposti dovrà avere una giustificazione e presentare un’autocertificazione durante gli eventuali controlli in strada da parte delle forze dell’ordine. Confartigianato ha predisposto un modulo da portare con sé durante il trasferimento. Lo si può scaricare CLICCANDO QUI Autodichiarazione modulo 17 marzo  Chi non può scaricarlo e stamparlo può copiare il testo e portare la dichiarazione con sé. Se si viene fermati si può, infine, effettuare tale dichiarazione alle forze dell’ordine, che sono fornite del modulo di autocertificazione e che possono verificare, anche in seguito, che effettivamente il motivo dello spostamento sia quello indicato. In caso di violazione delle ordinanze, il reato previsto è regolato dall’articolo 650 del codice penale: inosservanza di un provvedimento di un’autorità. Tale reato prevede l’arresto fino a tre mesi o una multa fino a 206 euro. In caso di danno alla salute (contagi rilevati) derivanti dall’inosservanza delle misure di tutela previste, il reato potrebbe aumentare di gravità.

Si ricorda che ci si può muovere dal proprio domicilio (o residenza) per quattro motivazioni:

1 – comprovate esigenze lavorative: andare e tornare dal proprio lavoro o dal luogo di lavoro di un cliente. A tal riguardo si consiglia, al lavoratore, di portare con sé un’ulteriore dichiarazione da parte dell’azienda, o del cliente, che certifichi la reale necessità della presenza sul posto di lavoro.
2 – situazioni di necessità: ad esempio andare a fare la spesa, acquisti di prima necessità o necessità di assistenza famigliare ad anziani o minori.
3 – per motivi di salute: visite o esigenze sanitarie.
4 – rientro presso il proprio domicilio, abitazione e residenza, qualora ci si trovi lontani da esso. Una volta rientrati, ci si dovrà attenere al dettato del Dpcm dell’11 marzo e alle restrizioni in esso contenute.

Il traffico delle merci è permesso, così come rimangono aperte le autostrade, gli aeroporti e le stazioni ferroviarie.

Scuole chiuse fino al 3 aprile

Il presidente del Consiglio ha annunciato che le scuole, in tutta Italia, rimarranno chiuse fino al 3 aprile. Sospese anche le lezioni universitarie. Chiusi musei, palestre, piscine, teatri, centri sociali e culturali. Previsto uno stop ai concorsi pubblici ad esclusione di quelli per il personale sanitario (e di quelli telematici).

Confermato il divieto di celebrare messe, matrimoni, funerali.

Ospedali ad accesso limitato

L’accesso di parenti e visitatori a ospedali, hospice, strutture residenziali per anziani, pronto soccorso è «limitato ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura», che è «tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione».

Il trasporto pubblico

Il premier Giuseppe Conte ha infine spiegato che «non è all’ordine del giorno una limitazione dei trasporti pubblici, per garantire la continuità del sistema produttivo e consentire alle persone di andare a lavorare».