Roma. E’ stato firmato dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il Dcpm dell’8 marzo. Si tratta di un pacchetto di misure di carattere sanitario e sociale piuttosto pesante che obbliga circa 16 milioni di italiani ad una sorta di quarantena prolungata. Decisione sofferta, che si è cercato di evitare fino all’ultimo momento, ma l’evolversi della situazione del contagio dal Coronavirus, in gran parte del Paese, ha consigliato di procedere lungo questa strada.

Nella regione Lombardia e nelle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell’Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia, sono adottate misure atte ad evitare ogni spostamento delle persone fisiche in entrata e in uscita da questi territori, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero spostamenti per motivi di salute. É consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.

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IL TRAFFICO MERCI VIENE CONSENTITO

In merito a una delle misure più importanti, e cioè evitare gli spostamenti di persone nelle aree oggetto delle misure più stringenti, fra cui le cinque province emiliano-romagnole, limitandole a comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità e motivi di salute, il Governo, durante una videoconferenza con le Regioni nel pomeriggio, ha chiarito in modo inequivocabile come non esistano restrizioni per la mobilità dei lavoratori e delle merci né all’interno del Paese né tra il nostro Paese e gli altri. Dunque, chi deve spostarsi per ragioni di lavoro, anche fra le province e all’interno di esse, lo può fare. È quindi garantito il diritto a lavorare per chi è in buona salute, non presenta sintomi né debba rispettare il periodo di quarantena. Con l’avvertenza che si tratti sempre di spostamenti per ragioni di lavoro o di necessità.

“Il primo impegno è infatti quello di contrastare la diffusione del virus e l’Emilia-Romagna è in prima linea in questo sforzo – ha detto il presidente Bonaccini -. A dimostrazione del fatto che non abbiamo alcuna intenzione di indebolire i provvedimenti del Governo, d’accordo con i sindaci dei territori esclusi dalle misure più restrittive ho approvato una ordinanza che sospende in tutto il territorio regionale l’attività di palestre, piscine, attività ricreative. Sospensione estesa anche ai centri diurni, per difendere persone particolarmente esposte: per questa ragione ho chiesto ai Comuni di rafforzare l’assistenza domiciliare. Noi, come Regione, li sosterremo in questo sforzo”.